Fred Alan Wolf è un fisico teorico americano, specializzato in fisica quantistica e ha approfondito il tema delle relazioni tra la fisica e la coscienza.
Ha insegnato fisica all’Università di San Diego e ha scritto numerosi testi di approfondimento e divulgativi su mente, coscienza e fisica.
In questa intervista afferma che la coscienza sia una realtà fondamentale e non riducibile, non è una proprietà emergente della materia che si aggrega nella complessità delle funzioni cerebrali. Segue la trascrizione di alcune parti dell’intervista.
La coscienza è fondamentale come il campo quantistico lo è per i quark o i protoni ecc.
Se per coscienza intendiamo la consapevolezza, non troviamo qualcosa di più fondamentale che possa osservare la coscienza, la consapevolezza si manifesta come una caratteristica irriducibile ad una realtà più fondamentale.
La coscienza non è limitata dallo spazio-tempo e quando andiamo ad esaminarla al suo livello fondamentale comprendiamo che non è una realtà materiale
Dal punto di vista materialistico non si riesce a spiegare la presenza della intenzionalità volontaria. Non siamo macchine ma diamo forma nella realtà alle possibilità; questo è ciò che predice la meccanica quantistica: che una mente, un osservatore, che non è materiale, dà forma alla materia. Non riusciamo a trovare nessuna materia/materiale capace di compiere ciò che compie la mente (coscienza)
Sino ad oggi, dal punto di vista materialistico non si riesce a spiegare come nasca l’intenzionalità volontaria, non escludo che si possa spiegare in futuro. Al momento non alcun modello materialistico che spieghi la coscienza con la sua capacità di dare forma reale alle possibilità (intenzionalità creativa).
Ad oggi, al fine di spiegare molti aspetti che osserviamo nella realtà materiale, abbiamo la necessità di postulare l’esistenza a priori di un mondo astratto (mentale), ma continuo ad incoraggiare chi fa ricerca cercando di spiegare la coscienza riducendola ad un aspetto materiale.